Greta Cencetti

Greta Cencetti è nata a Genova, dove vive. È pittrice e illustratrice.

È stata membro della Society of Children’s Book Writers and Illustrators con sede a New York e Los Angeles, e ospite dell’associazione artistica “Urban Sketchers” (www.urbansketchers.org), USA. Il suo lavoro pittorico è stato esposto in spazi pubblici e gallerie private in Italia, Gran Bretagna, Germania e Taiwan.

Il suo work in progress The Migrant Children, esposto al Museo Galata, Palazzo Bianco e all’Expo dei popoli di Milano, è patrocinato dall’Agenzia Consolare USA di Genova. 

Ha pubblicato come illustratrice con editori italiani (tra cui Einaudi Scuola, Mondadori Scuola, Salani) e stranieri (Ta-Chien publisher, Taiwan), come autrice e illustratrice per Ide&Ali e Schmid-Ravensburger.

The Migrant Children - Greta Cencetti

Il suo romanzo giallo IL CORSO DELL’ACQUA è in lettura presso gli editori

Genova, fine Ottocento. Il commissario mazziniano Camillo Bertorello viene inviato in Valle Scrivia, in un piccolo paese dell’entroterra ligure: il maestro, rampollo di una famiglia benestante e nipote di un generale del regio esercito, è stato trovato ammazzato su una panchina della piazza con la bocca piena di banconote. 

Bertorello, che tra un interrogatorio e l’altro agli scontrosi abitandi del paese, avrà modo di indulgere nelle attenzioni della marchesina Matilde Cambiaso, si troverà fra le mani un polveroso diario: un’antenata della nobile famiglia Balbi narra come, nel 1656, al tempo della Grande Peste che flagellò Genova e l’Europa, una contessa utilizzò, facendoli sparire dagli scantinati del palazzo, una somma favolosa custodita in un forziere portato in valle dalla città. 

L’indagine si complica ulteriormente quando si scopre che, circa trent’anni addietro, quello che restava del tesoro secentesco custodito dai frati Agostiniani, venne rubato da due novizi, aiutati da un terzo anonimo abitante del paese. Seguendo le tracce dei pozzi, costruiti su indicazione di un frate per combattere la peste, e le frasi incise in latino sulla pietra, e con l’aiuto indispensabile di don Alfredo, sacerdote della storica comunità di Don Daste, che sa riconosce le colpe ma anche il cuore delle persone, Bertorello verrà a capo di un fitto mistero che affonda le radici nel passato e nella piccolezza umana. E soprattutto, come la sua voce genuinamente mazziniana gli suggerisce, nella meschinità di una certa aristocrazia, per la quale il bene proprio viene prima del bene comune. 

Un giallo che racconta con toni leggeri e ironici le piccole e grandi debolezze umane, sullo sfondo della società del tardo Ottocento.

GENERE Narrativa (GIALLO) LUNGHEZZA 140 cartelle